L’edificio sorge vicino alla porta S. Niccolò nasce come una chiesa ( la più grande per molto tempo) dedicata alla madre di Gesù col nome: “ Oratorio Sotietatis Sancte Marie fruste Albe de Terra Nova”. I documenti ritrovati testimoniano come l’Oratorio della Compagnia della Vergine Maria dalla Veste Bianca, guidato da un Priore ed un Provveditore, ha svolto la sua funzione di centro religioso e sociale; e permettono di ricostruirne l’originaria struttura con quattro monofore in alto ed occhio di fronte, con il tetto a capanna con travatura a cavalletti; con i suoi quattro altari laterali e il principale in testa. Nel 1776 Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana, vara una legge che consente la soppressione di conventi ed enti ecclesiastici; poco dopo, soppressa la compagnia, il Marchese Francesco Giuseppe dei Medici-Tornaquinci ne acquista le proprietà per servirle ai venti poderi della nascente Fattoria di Terranova. Diviso in due l’unico volume, la chiesa si smaterializza; nasce la cantina al piano terra ed un magazzino-essiccatoio al piano primo mentre la vecchia sagrestia si trasforma in una utilissima legnaia. Poi di fianco tra la chiesa e le mura del Castello, per due secoli ancora, aggiunte, modifiche, demolizioni; e poi con il passaggio del fronte e la minatura delle porte, il crollo; il Generale Coralli, in seguito, la ricostruisce, la rialza, la cambia, distruggendone in parte, arte e storia. Negli ultimi anni l’edificio prende nuova vita e viene riconvertita nella nuova sala del Consiglio Comunale al Piano strada, in un ufficio di Architettura sotto tetto ed in una serie di piccole residenze là sulle mura dove il costruito era nato per questo scopo.
[fonte e ph. Simone Tellini]